@ -237,6 +237,9 @@ utilizzare una tecnica che consenta, durante l'osservazione
dell'interazione di due proteine sottoposte a stress
meccanici, di osservare l'eventuale attaccamento al complesso
di una terza proteina. Ad esempio sarebbe possibile ipotizzare
un esperimento in cui allo studio dell'effetto delle sollecitazioni
meccaniche sul legame actina-ZO-1 viene aggiunta l'osservazione
dell'attività della cingulina attraverso microscopia di fluorescenza.
@ -245,7 +248,7 @@ di una terza proteina. Ad esempio sarebbe possibile ipotizzare
\section{Pinzette ottiche}
\section{Manipolazione ottica di molecole biologiche}
\label{sec:ot}
@ -257,8 +260,31 @@ in un fluido. L'interazione delle particelle con la radiazione fa si
che queste risentano di una forza di richiamo verso una posizione
di equilibrio in prossimità del fuoco del fascio.
Fin dalla loro ideazione furono subito messe in luci le potenzialità
di questa tecnica nella manipolazione di campioni biologici.
Arthur Ashkin fu, nel 1986, il primo a realizzare sperimentalmente delle pinzette ottiche, riuscendo a intrappolare microsfere sintetiche e batteri\cite{Ashkin:86}. Per questo risultato gli fu conferito il premio Nobel nel 2018, \emph{``per le pinzette ottiche e le loro applicazioni ai sistemi biologici''}.
Grazie alle pinzette ottiche è possibile intrappolare solidi dielettrici
di diversa dimensione e natura.
Per ottenere la capacità di manipolare individualmente singole molecole,
come le proteine non è possibile procedere ad un intrappolamento diretto.
Si rende necessario quindi sviluppare protocolli per funzionalizzare la
superficie di sfere dielettriche e legarci le molecole che intendiamo
studiare.
Tipicamente esperimenti di questo tipo vengono realizzati utilizzando
sfere dielettriche di dimensioni micrometriche funzionalizzate legando
covalentemente molecole di \textit{streptavidina} alla loro superificie.
In questo modo è possibile successivamente ottenere il legame delle
microsfere col polimero biologico d'interesse, purché esso sia stato
preventivamente biotilinato. Si sfrutta in questo modo il legame
streptavidina-biotina, estremamente stabile e praticamente irreversibile.
Per descrivere quantitativamente il funzionamento delle pinzette
ottiche consideriamo in generale l'effetto dell'interazione tra
una microsfera dielettrica, immersa in una soluzione liquida, e