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@ -40,32 +40,59 @@ ad esempio come questi posssano modulare l'interazione tra due
proteine diverse. La teoria alla base del loro funzionamento è
introdotta nella sezione \ref{sec:ot}.
Quando sono combinate con tecniche ultraveloci per il posizionamento
delle trappole e il rilevamento degli spostamenti degli oggetti
intrappolati le pinzette ottiche consentono la realizzazione di
esperimenti di \emph{spettroscopia force-clamp}, approfonditi nella
Per indagare la dinamica delle interazioni tra due
macromolecole (proteine) soggette a stimoli meccanici
è possibile eseguire esperimenti di spettroscopia
\textit{force-clamp}, ottimizzando il sistema per
mantenere sulle
molecole una tensione costante ed osservare il tempo di
vita delle interazioni.
Quando queste interazioni sono molto rapide e
intermittenti è necessario che le pinzette ottiche siano
combinate con tecniche ultraveloci per il posizionamento
delle trappole e il rilevamento degli spostamenti degli oggetti intrappolati. L'idea alla base di questi
esperimenti e alcuni esempi sono illustarti in
sezione \ref{sec:force_clamp}.
Parallelamente la microscopia ottica ha permesso di descrivere i
processi biologici con una precisione sempre maggiore, rendendo
possibile la rilevazione e il tracciamento di singole molecole.
In particolare nell'ambito della microscopia di fluorescenza sono
state sviluppate tecniche per ricostruire immagini superando il
\emph{limite di diffrazione}, per indurre la produzione di proteine
fluorescenti grazie all'ingegneria genetica, per rendere rilevabile
il segnale di singoli fluorofori immobilizzati sopprimendo il rumore
di quelli liberi in soluzione.
La teoria alla base di alcune di queste techniche è introdotta
nella sezione \ref{sec:imaging}, andando ad indagare
la dinamica di interazione
Lo scopo di questa tesi è combinare un sistema di \emph{spettroscopia force-clamp} con un sistema di \emph{imaging di singola molecola} per l'esecuzione di misure in vitro simultanee e sincronizzate.
Fino a ora il principale limite di questi esperimenti è
stato quello di produrre informazioni dinamiche
esclusivamente sui due componenti interagenti selezionati,
trascurando ogni altra possibile interazione.
Se in diversi scenari questo è più che sufficiente, alcuni
sistemi biologici, come le giunzioni cellulari, sono formati da un gran numero di diverse proteine mutualmente
interagenti.
L'idea alla base di questa tesi è di osservare, durante
un esperimento di spettroscopia \textit{force-clamp} in
cui viene applicata una tensione e studiata l'interazione
tra due proteine appartenenti ad una giunzione cellulare,
la dinamica dell'interazione con altri fattori che potrebbero svolgere un ruolo importante nella trasduzione dei segnali meccanici.
La strategia scelta per ottenere questo prevede
di inserire questi fattori aggiunti alla cella di reazione
per l'esperimento \textit{force-clamp}, opportunamente
marcati con fluorofori, e di utilizzare opportune
tecniche di microscopia di fluorescenza per rilevare
l'interazione di questi fattori liberi in soluzione
con le proteine immobilizzate.
L'ostacolo principale al raggiungimento di questo
risultato è dato dalla difficoltà di visualizzare,
tramite microscopia ottica, l'attività di una singola
molecola fluorescente legata sopra un fondo di fluorofori
liberi in soluzione. Per questo motivo è necessario
utilizzare tecniche che garantiscano un'elevata
soppressione del rumore di fondo, come la microscopia
a riflessione interna totale (TIRF, \textit{Total Interal Reflection Fluorescence microscopy}) o la microscopia
a fogli di luce laminari altamente inclinati (HILO, \textit{Higly Inclined and Laminated Optical sheet microscopy}). Queste tecniche insieme alle basi della
microscopia di fluorescenza sono descritte nella
sezione \ref{sec:fluo}.
In questo modo sarà possibile studiare, in un ambiente
controllato (proteine in soluzione e immobilizzate su microsfere),
il comportamento di proteine \emph{meccano-sensibili}, unendo alle
informazioni meccaniche quelle sulla dinamica di interazione
con altri fattori opportunamente marcarti presenti in soluzione.
In questo modo sarà possibile studiare, in un ambiente
controllato (proteine in soluzione e immobilizzate su microsfere), la complessa rete di interazioni che governa
il funzionamento delle giunzioni cellulari, aggiungendo
all'informazione \emph{meccanica} su due proteine soggette
a tensione esterna quella sull'attivaziono o disattivazione del legame con gli altri fattori coinvolti.
% Introduction on the importance of mechanotransduction
@ -78,6 +105,19 @@ con altri fattori opportunamente marcarti presenti in soluzione.
% between
\section{Giunzioni cellulari}
\label{sec:giunzioni}
Le giunzioni cellulari svolgono un ruolo estremamente
importante nell'organizzazione dei tessuti degli org
\begin{figure}[ht]
\centering
\includegraphics[width=0.5\linewidth]{images/adjunc.pdf}
\caption{Sequenza di cellule connesse da \emph{giunzioni aderenti} (sopra) e dettaglio di una giunzione aderente, con indicazione delle principali proteine coinvolte (sotto)}
\label{fig:my_label}
\end{figure}
\section{Pinzette ottiche}
\label{sec:ot}


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